Storia di un appartamento sabaudo a Torino
Il luogo dove si svolge il Salotto di Savoir Faire ha una storia da raccontare.
Elena Tabacco, la padrona di casa, entra in contatto la prima volta con l’appartamento di via Po 25 per caso.
Tra le sue competenze c’è quella di consulente immobiliare, così, attraverso amicizie comuni, le viene richiesto di valutare l’appartamento.
Appena entrata, scopre non solo di conoscere personalmente l’allora proprietaria, ma di percepire un’affinità speciale con quella casa maestosa e decide così di non valutarla, ma di acquistarla direttamente.
Nasce così Poventi5.
Ma prima di essere Poventi5, quella al numero 25 di via Po è una casa con una storia da raccontare.
Sorge all’interno di un palazzo seicentesco, considerato uno dei più antichi d’Italia, su quel lato di via Po che a Torino è noto come il lato regale.
E perché Sabaudo? Perché conserva gelosamente quell’eleganza sabauda che non ama ostentare se stessa.
Dall’esterno e fino al cortile, la casa sembra una delle tante del centro cittadino, ma basta varcarne la soglia per accorgersi della sua unicità.
Ai pavimenti in legno e ai soffitti a cassettoni fanno da contraltare gli elementi in acciaio e vetro che non invadono lo spazio aulico in cui si innestano, ma lo esaltano attraverso i materiali e l’arredamento antico.
L’illuminazione contribuisce a mettere in luce i dettagli più nascosti di un contenitore prezioso, dai muri ancora decorati con gli affreschi originali fino ai preziosi pezzi di design che riflettono un suggestivo incontro tra antico e moderno.
La struttura ospita anche collezioni itineranti di artisti contemporanei, che in essa trovano una cornice perfetta per le proprie opere.
Cornice perfetta anche per gli appuntamenti di Savoir Faire.
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